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Nell’insenatura meridionale del Monte Conero si sviluppa un ricco insediamento piceno guidato da una forte aristocrazia guerriera che, soprattutto tra il VI e IV secolo a. C., conosce grande ricchezza grazie agli scambi commerciali con l’opposta costa adriatica, la Grecia e buona parte delle terre poste sulla parte orientale del Mediaterraneo.

L’unica necropoli picena visibile nelle Marche e tra le più importanti del centro Italia, è quella situata in località I Pini di Sirolo ed è stata scoperta nel 1989. L’area pianeggiante al confine tra Sirolo e Numana, presenta tombe a fossa e tre tombe a circolo. Le tombe a circolo erano destinate alle famiglie gentilizie della società picena e presentano una dimensione pressoché costante che va dai 10 ai 20 metri di diametro con fossati perimetrali di delimitazione larghi 1 metro e profondi al massimo 2 metri. Nella più grande delle tombe rinvenute, chiamata tomba della Regina di Sirolo, risalente alla fine del VI sec. a.C., le misure aumentano considerevolmente, infatti misura 40 metri di perimetro ed è delimitata da un fossato circolare largo 4 metri e profondo 2 metri. All’interno di questa grande tomba è stato rinvenuto il ricchissimo corredo funerario di un’autorevole donna picena sepolta con due carri, una biga e un calesse quasi completamente intatti e sistemati uno di fronte l’altro, molti oggetti ornamentali personali, come due paia di sandali di legno, ferro e bronzo e decorati con osso e ambra, una cintura a lamina di bronzo decorata a sbalzo, un letto, detto kline, decorato con avorio e ambra, 200 vasi di bronzo e ceramica sicuramente di importazione dalla Grecia e dall’Etruria, suppellettili da cucina, fibbie per sandali perfettamente conservate, bracciali e collane di pregiata fattura.

Tutti i preziosi reperti sono oggi custoditi nell’Antiquarium Statale di Numana, nato proprio per raccogliere e rendere fruibili al pubblico le infinite ricchezze provenienti dalla necropoli.

Malgrado non si sia ancora scoperta la vera identità di questa donna che molti hanno indicato come una regina-guerriero per il corredo bellico con cui fu sepolta, si può sicuramente intuire che fosse una donna di alto rango sociale che rivestiva un ruolo di primo piano all’interno del popolo piceno stanziato ai piedi del Monte Conero come sottolinea Maurizio Landolfi “Da diversi indizi esemplificati soprattutto dalla centralità della deposizione femminile, al centro del circolo, che costituisce un'eccezione rispetto alla norma che vuole questa collocazione riservata soltanto al capo famiglia, e dalla presenza dei due carri sembra di poter affermare che la titolare della sepoltura esercitava una forma di controllo anche sulle attività svolte all'interno della comunità numanate. Il controllo dello sfruttamento delle risorse, con particolare riferimento alle attività economiche incentrate sull'approdo di Numana, può essere indiziato dalla eterogeneità e varietà dei materiali sottratti alla circolazione e provenienti da diversi ambiti culturali.”

 

 

BIBLIOGRAFIA

M.Landolfi, La tomba della Regina nella necropoli picena "I Pini" di Sirolo-Numana, in AA.VV., Eroi e Regine. Piceni Popolo d’Europa, Catalogo della mostra (Roma, 12/4 - 1/7 2001), De Luca, Roma 2001.

M.Landolfi, I Piceni, in AA.VV., Italia. Omnia terrarum alumna, Libri Scheiwiller, Milano 1988.

AA.VV. Antichi paesaggi.Parchi e siti archeologici tra le province di Ancona e Mcerata, 2014.

 

 

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