Corinaldo http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo Mon, 25 Jan 2016 04:55:32 +0000 Joomla! - Open Source Content Management it-it simonedigrandi.ag@gmail.com (La Memoria dei Luoghi) IL TEATRO DI CORINALDO -pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/77-il-teatro-di-corinaldo-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/77-il-teatro-di-corinaldo-libro La storia del Teatro di Corinaldo intesa non solo come costruzione architettonica, ma anche come sensibiltà e come ideaa che ha creato questo splendido gioiello.]]> fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 14:00:43 +0000 ASSEDIO DEL 1517 di M. Carafoli - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/73-assedio-del-1517-di-m-carafoli-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/73-assedio-del-1517-di-m-carafoli-libro L'ultimo libro che Mario Crafoli ha dedicato al suo paese natale racconta con il solito brio gionalistico il terribile assedio che la città subì nel 1517.]]> fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 13:57:47 +0000 CLAUDIO RIDOLFI - BIOGRAFIA http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/84-claudio-ridolfi-biografia http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/84-claudio-ridolfi-biografia Claudio Ridolfi nacque a Verona nel 1560 da Fabrizio Ridolfi nobile e facoltoso capostipite della famiglia che incoraggiò il giovane artista a trasferirsi nella bottega veneziana di Paolo Veronese per addentrarsi nei segreti dell’arte pittorica. Un periodo di praticantato che produsse alcune opere purtroppo perdute e che si concluse con la morte del Veronese nel 1588 quando Ridolfi, tornato a Verona, firmò la sua prima opera da solista: un’Assunzione per il Santuario della Madonna di Campagna. Il dipinto fu miseramente disapprovato dai suoi concittadini eppure era fedelissimo agli insegnamenti del Veronese.  Dopo questo fallimento che probabilmente decise di spostarsi a Roma, città dove si compì un incontro decisivo per la vita e la personalità artistica del giovane artista veronese; nella capitale, infatti, conobbe le opere dell’inquieto Federico Fiori, detto il Barocci, ormai prossimo ad abbandonare le mura pontificie per rinchiudersi nella natia Urbino.
L’incontro con Barocci rappresentò una tappa fondamentale nella lunga esistenza del Ridolfi: egli non gli fu solo maestro, ma sincero amico e risoluto sostenitore.

Un reciproco rapporto di stima e di rispetto facilmente percepibile nelle tele di Ridolfi che spesso ripropose tout court i personaggi barocciani, citandoli e replicandoli quasi come atto di rispetto e di affetto verso l’amico-maestro.

Con Barocci si trasferì ad Urbino e malgrado fosse stato subito assoldato come ritrattista nella corte roveresca, i suoi spostamenti verso Verona furono ancora assai frequenti, corroborati e rinvigoriti anche dai nuovi insegnamenti di Barocci. Iniziò così quel “pendolarismo” tra Veneto e Marche, che fece guadagnare a Ridolfi l’etichetta di “pittore dalle due anime”, come lo definì Carlo Volpe riferendosi alla sua formazione metà veneta e metà marchigiana. Alla morte di Barocci, nel 1612, Ridolfi abbandonò Urbino per stabilirsi definitivamente a Corinaldo, città natale della moglie, da dove continuò instancabilmente a produrre opere a soggetto sacro commissionate da ogni parte delle Marche dove ormai la sua fama non permetteva rivali.

A Corinaldo morì il 26 novembre 1644 e fu sepolto nella chiesa parrocchiale di San Pietro.

Claudio Ridolfi fu un personaggio di riguardo nel panorama artistico marchigiano del Seicento. In molti dei suoi scritti egli stesso riconobbe di aver avuto grandi affermazioni nel corso della sua lunga e agiata vita e, infatti, la sua fervida attività artistica si dipanò tra successi di pubblico e richieste di committenti grazie anche ad una straordinaria abilità e velocità di esecuzione nel ritrarre personaggi sacri intrisi di realismo, ma mai drammatici o sofferenti seppur amabilmente affettati. L’oblio su di lui venne a calare a partire dagli anni successivi la sua morte quando fu ignorato e quasi dimenticato, almeno finché il gesuita marchigiano Don Luigi Antonio Lanzi non lo riscoprì. Fu lui infatti a parlare per primo, nel 1795, di una “scuola ridolfiana” nelle Marche che rivestì una notevole importanza nello sviluppo artistico e formativo dei pittori marchigiani. Tra i suoi allievi più noti vi furono Giovanbattista Amigazzi, Girolamo Cialdieri di Urbino e Benedetto Marini, anch’egli urbinate e attivo in molte chiese di Padova. Cantarini sostenne che Ridolfi avesse bottega non solo nelle Marche, ma anche a Verona e Bologna.

Anche Pietro Zampetti lo descrisse come uno degli interpreti di quel “flusso veneto” che, iniziato nel Trecento, condusse molti maestri veneti a lavorare e stabilirsi nelle Marche tanto da identificare questa terra come propria patria. Il riconoscimento definitivo fu suggellato dalla mostra curata dal Centro Beni Culturali della Regione Marche nel 1994 quando, per la prima volta, fu presentata al pubblico tutta la nutrita sequenza delle opere marchigiane e venete del Ridolfi appena uscite da lunghe ed attente opere di restauro e di catalogazione del patrimonio artistico marchigiano.

La copiosità delle opere, ripetitive nelle struttura iconografica e nella scelta del tema sacro, racchiude, in una sapiente mano d’artista, tutte le influenze che il convulso periodo della Controriforma cattolica e la lotta contro le ondate protestanti europee prescrissero all’arte figurativa, già carica di tutti i dubbi e le incertezze proprie di un’epoca di transizione. Tele che ben mostrano le influenze del Veronese, di Palma il Giovane e del Barocci, e si muovono dai principi del magistero manierista post-tridentino fino a sfiorare i suggestivi volumi plasmati dalla luce tipici del Barocco.

Il “pittore dalle due anime”, come lo ha definito Carlo Volpe per la sua formazione metà veneta e metà marchigiana, ha regalato alla nostra terra valenti pitture anche nei centri periferici dell’entroterra. Non è per nulla difficile, infatti, aggirandosi nelle terre del Montefeltro o in quelle dell’Anconetano, trovare in qualche piccola chiesa di paese una tela firmata da Ridolfi: le sue composizioni toccarono paesi come Arcevia, Barbara, Ostra, Ostra Vetere, Monsano, Belvedere Ostrense, Morro d’Alba, e naturalmente Corinaldo, oltre a centri storicamente più importanti come Osimo, Ancona, Senigallia, Jesi, Fabriano.

 



di Federica Candelaresi e Silvia Serini

 

 

 

 

 

Bibliografia
Carlo Ridolfi, Le Maraviglie dell'arte: overo le vite de gl'illustri pittori veneti, e dello stato..., Volume 2, Venezia 1648.
Pellegrino Antonio Orlandi, Abecedario Pittorico del M.R.P.Pellegrino Antonio Orlandi: Bolognese. contenente le notizie de professori di pittura scoltura ed architettura in questa edizione corretto e notabilmente di nueva notizie Del M.R.P.Pellegrino Antonio Orlandi, Appresso Giambatista Pasquali, 1753.
Carlo Grossi, Pompeo Gherardi, Degli uomini illustri di Urbino commentario del p. Carlo Grossi, per G. Rondini, Urbino 1856.
Bartolomeo dal Pozzo (Conte.), Le vite de’pittori, degli scvltori, et architetti veronesi, A. Forni, Verona, 1718.
AA.VV. Claudio Ridolfi, un pittore veneto nelle Marche del ‘600, Il Lavoro editoriale, Ancona 1994.

 

 

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 14:06:27 +0000
CORINALDO. GIRO DELLE MURA - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/72-corinaldo-giro-delle-mura-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/72-corinaldo-giro-delle-mura-libro Protagoniste di questo libero sono le possenti mura di corinaldo, dalle vicende storiche ad attrattiva turistica di uno dei borghi più belli d'Italia.]]> fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 13:56:58 +0000 CORPO BANDISTICO CITTA' DI CORINALDO di I. Pelinga - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/74-corpo-bandistico-citta-di-corinaldo-di-i-pelinga-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/74-corpo-bandistico-citta-di-corinaldo-di-i-pelinga-libro Anche un corpo bandistico ha una storia, prestigiosa e antica, come nel casa di Corinaldo e da questa si spossono sviluppare le linee per una nuova lettura della storia cittadina.]]> fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 13:58:37 +0000 DOMENICO GRANDI. GENERALE, MINISTRO, SENATORE. ATTI DEL CONVEGNO - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/75-domenico-grandi-generale-misnistro-senatore-atti-del-convegno http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/75-domenico-grandi-generale-misnistro-senatore-atti-del-convegno Il senatore Domenico Grandi, di Corinaldo, attraverso la biografi, le azioni e le opere presentati in un convegno a ricordo di un figlio illustre della città a cinquant'anni dalla morte.]]> fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 13:59:46 +0000 FASEIO CORINALDESE DA COMBATTIMENTO - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/76-faseio-corinaldese-da-combattimento-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/76-faseio-corinaldese-da-combattimento-libro FASEIO CORINALDESE DA COMBATTIMENTO

X annuale della fondazione del Fascio

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 14:00:18 +0000
I MATTI DI CORINALDO di M. Carafoli - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/78-i-matti-di-corinaldo-di-m-carafoli-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/78-i-matti-di-corinaldo-di-m-carafoli-libro Le storie e gli anedotti di un piccolo paese dove tutti si conoscono e dove le stranezze e le singolarità di ognuno diventano pretesto per imbastire divertenti "leggende" che si tramandano e vengono ironicamente racchiuse in questo libro di Carafoli.

 

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 14:01:18 +0000
LA CONTESA DEL POZZO DELLA POLENTA - TRADIZIONI http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/85-la-contesa-del-pozzo-della-polenta-tradizioni http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/85-la-contesa-del-pozzo-della-polenta-tradizioni La "Contesa del pozzo della polenta" è la più antica rievocazione storica della Provincia di Ancona; rievoca la vittoria riportata dai corinaldesi nel 1517 contro l'esercito dello spodestato Duca di Urbino Francesco Maria I della Rovere che, per venti giorni, aveva assediato senza successo la fortificazione di Corinaldo (il Guicciardini nella sua famosa opera “Storia d'Italia” dice che "...solo Ascoli Piceno e Corinaldo resistettero all'esercito di Francesco Maria..."). La manifestazione più precisamente celebra il famoso Pozzo che garantì le riserve idriche durante l’assedio da parte del duca di Urbino.

Una leggenda narra che un contadino, salendo la scalinata, appoggiò al bordo del pozzo un sacco di farina di mais. Il sacco cadde al suo interno e la farina si mescolò all’acqua: fu così che gli abitanti di Corinaldo fecero la polenta nel pozzo.


Nella suggestiva ed incantevole cornice del medievale centro storico della cittadina corinaldese perfettamente conservato (Corinaldo ha le mura di difesa meglio conservate delle Marche), tra antichi palazzi, vie e piazze, centinaia di figuranti (con costumi d'epoca realizzati dalle abili sartorie locali), dame e giocolieri, fattucchiere e armigeri, combattenti e saltimbanchi, giocolieri e artigiani, sbandieratori, tamburini, chiarine, arcieri e danzatrici fanno da supporto alla rappresentazione che culmina nella consegna dell'ambito "Palio" (opera di artisti di chiara fama) assegnato al Rione vincitore delle diverse gare quali: il gioco della campana, il palio degli arcieri, la giostra dei cavalieri e altre gare rionali.


La colonna portante dell'Associazione, e dunque della stessa manifestazione (che tradizionalmente cade il terzo fine settimana di luglio, ormai da più di 30 anni) è il "Gruppo storico città di Corinaldo COMBUSTA REVIXI", composto da oltre 70 elementi tra sbandieratori, tamburini, chiarine, arcieri e danzatrici che utilizzando un impianto luci e audio, fuochi pirotecnici e altri particolarissimi e suggestivi effetti scenici e musiche di ambientazione medio-rinascimentali, rappresentano leggende, storie, racconti e fiabe della tradizione locale o tratte da famose opere letterarie: grazie alle coreografie e agli spettacolari scambi di bandiere degli sbandieratori, alle coreografie appositamente studiate e ai tonanti e possenti ritmi dei tamburi e delle chiarine, ai delicati passi delle danzatrici e alla spettacolarità e precisione delle frecce e dei dardi infuocati degli arcieri riesce ad intrigare sia i bimbi che gli adulti in un alternarsi di scene drammatiche, di combattimenti con le bandiere, di lotte contro il male e di amori immortali.

di Silvia Serini

www.pozzodellapolenta.it

 

 

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fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 14:07:19 +0000
PARLANDO DI CORINALDO di N. Bolognini Bordi - pdf http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/79-parlando-di-corinaldo-di-n-bolognini-bordi-libro http://www.lamemoriadeiluoghi.it/index.php/corinaldo/79-parlando-di-corinaldo-di-n-bolognini-bordi-libro La memoria di un giovane ottantunenne che ha Corinaldo ha vissuto tutta la sua vita.]]> fedecandelaresi@libero.it (Federica Candelaresi) Corinaldo Thu, 15 Oct 2015 14:02:02 +0000